martedì 25 febbraio 2014

12 Anni Schiavo [Film]

Dico solo una cosa per introdurre questo film, di solito "prendo appunti" quando guardo un film da commentare, più che altro mi segno delle parole chiave per ricordarmi quello che poi voglio scrivere perché non lo faccio immediatamente. Ebbene, con questo film non ci sono riuscita, mi ha talmente risucchiata nella storia che forse ho segnato una parola all'inizio e poi basta.
12 Anni Schiavo (12 Years a Slave) è stata una vera e propria mazzata nei denti.





Il film è tratto dalla storia personale di Solomon Northup, uomo libero di colore in un contesto storico assai difficile, prima della Guerra di Secessione Americana, un periodo in cui lo schiavismo era più forte che mai.
Solomon viene rapito a Washington per far di lui uno schiavo. Provate ad immaginare come va avanti.
La fortuna di Solomon è incappare il canadese Samuel Bass, che rappresenta il suo faro di speranza e che lo aiuta a tornare dalla sua famiglia.

Questo, come Dallas Buyers Club, è un film che mi mette in soggezione.
E' talmente bello, totalizzante, coinvolgente, duro che ho paura di scriverne. Qualsiasi commento, impressione, parere potrebbe risultare stupido e superfluo.

12 Anni Schiavo fa parte di quella categoria di film che io chiamo "fisici", perché mi prendono lo stomaco, l'intestino e quello che volete e me li ribaltano. Sento talmente tanto l'empatia con quello che sto vedendo che sto male.
Ci sono una manciata di scene parecchio crude, ma non per questo colpisce meno.
Non è necessario mostrare tutto per colpirti dritto in faccia, anzi sono del parere che certe volte sono le cose non dette chiaramente, ma dette bene che fanno più male.

Sono stata sulla corda per due ore e l'angoscia cresceva mano a mano che andava avanti il film e non nego che un paio di volte ho pensato di chiudere tutto perché stavo male. Poi nella parte finale sono scoppiata a piangere come una deficiente.
Questo il sunto dei miei sentimenti.

Inutile dire che il film è diretto più che bene, quando una pellicola sconvolge a determinati livelli è anche superfluo dirlo.

Il cast è strepitoso. D'altra parte per arrivare a certi livelli, non dev'esserci solo una buona struttura, puoi anche girare un bel film, ma se non hai delle ottime interpretazioni, è inutile starci a discutere.

Ottimo Chiwetel Ejiofor, interprete di Solomon/Pratt, quest'anno la corsa all'Oscar per Miglior Interprete Maschile è veramente dura, aspetto di vedere anche Wolf of Wall Street e Leo per decretare il mio preferito, anche se McConaughey al momento per me è comunque il primo della lista.
Al di là di questo, è riuscito a palesare in maniera magistrale la natura di Solomon, il suo contegno e la sua dignità, che nonostante le umiliazioni e i soprusi è riuscito a mantenere per tutto il suo periodo da schiavo.

Fassbender eccezionale, con quella faccia può fare lo stronzo quanto vuole. Però il mio vincitore dell'Oscar c'è già, si chiama Jared Leto senza se e senza ma.

La vera sfida secondo me è Lupita Nyong'o/Jennifer Lawrence.
Lo sanno anche i muri della mia venerazione per Jen Law e mi trovo tra due grossi fuochi, perché entrambe sono strepitose. I loro sono due personaggi che stanno lontano anni luce l'uno dall'altro e non sono assolutamente d'accordo con le motivazioni dei Social Justice Blogger che volevano Lupita vincitrice ai Golden Globes perché "Jennifer è solo una white privileged senza talento". A parte che senza talento lo dite a vostra madre, ma se mi aveste posto la questione su un discorso prettamente interpretativo, avrei potuto anche darvi ragione, ma porre la questione solo su un fatto di colore della pelle, per quanto mi riguarda, sminuite la straordinaria performance di Lupita. E' verissimo che Patsey è un personaggio dilaniato e devastato, ma non è questo il fattore determinante per vincere un premio. Il fattore è invece che Lupita ci fa toccare con mano la devastazione di Patsey, ce la sbatte in faccia.
Rosalyn in American Hustle è una casalinga annoiata e fuori di testa, ma non perché non subisce uno stupro significa che possa essere meno complesso o interpretato peggio.
Insomma, tutta questa filippica, non so neanche se sono riuscita a farvi capire come la penso, per dire che chiunque delle due vinca, sarò contenta. Anche se forse Lupita sarebbe una scelta più saggia (non venite a dirmi che non sono obiettiva).

Insomma, questo film è eccellente e predisponetevi bene psicologicamente prima di guardarlo, perché è un calcio nello stomaco, anche se la dignità di Solomon riesce comunque a mantenere un'aura di speranza per tutte e due le ore di storia.

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