venerdì 20 febbraio 2015

The Imitation Game [Film]

Sono ormai a meno due dal traguardo. Sul filo del rasoio, ma ci sono quasi.







Questo film è un'altra bella storia su un personaggio piuttosto particolare. Non è che ogni giorno si parla di Alan Turing, probabilmente prima di questo film erano in tre a conoscerlo.

Posto che io ho un debole per i film storici, l'ho trovato anche questo un bel film.
Confezionato magistralmente e senza sbavature, è orchestrato alla perfezione.
Ho particolarmente apprezzato le dissolvenze, associando oggetti di forma simile (penso al lancio dei missili degli UBoot associato all'inserimento dei cavi telefonici, tanto per fare un esempio.)

Documentandomi ho letto che la storia della presunta collaborazione con i sovietici post-guerra è stata inventata di sana pianta, ma insomma, non è che l'aggiunta sia stata così azzardata, anzi, sicuramente è servita a dare un senso all'interrogatorio-confessione, visto che anche quello è stato un espediente degli sceneggiatori per raccontare la storia di Turing.

E' un film che si poggia fondamentalmente sulle performance dei protagonisti.
Keira mi è piaciuta molto, ma io ho un debole per lei, potrei anche essere di parte.
Cumberbatch è stato molto bravo, io non sono una sua fan (anzi, proprio per niente) ma riconosco che è un bravo attore. Certo, non è nuovo ad interpretare un personaggio al limite della sociopatia, a tratti ho visto spesso il suo Sherlock della serie TV.
E' stata un'ottima performance, ma non me ne vogliano le sue fan (e so che siete in tante), ma per me l'Oscar non andrebbe a lui.

Più che gli altri anni, questo round di nomination ha portato all'analisi, quasi con la lente di ingrandimento, dei protagonisti dei film. Non che gli altri anni non sia stato fatto, ma ho notato che quest'anno le nomination si sono concentrate su film che raccontano la vita di qualcuno, o porzioni di vita. A parte The Grand Budapest Hotel, gli altri si concentrano sulla vita o porzioni di vita di queste personalità forti, anche se tutte diverse a modo loro.
Tutte vite straordinarie, che sono si sono spinte oltre.
Chi per la scienza, chi per la propria gloria personale, chi per affermare dei diritti.

Turing ha sacrificato la sua essenza (essere omosessuale), per il proprio lavoro, per salvare delle vite. 
Ha preferito sacrificarsi fisicamente (castrazione chimica) piuttosto che mollare Christopher.
Ha dovuto fondare la sua vita sui segreti, per poter agire.
Per quale motivo, poi? Per essere "perdonato" a sessant'anni dalla sua morte, perdonato per essere stato se stesso.

Anche qui, come con le tematiche  di American Sniper o di Birdman, ci sarebbe da discutere per ore.
Perché anche se parliamo di un ventennio più o meno lontano da noi, l'argomento è tremendamente attuale. E' vero, qualche passo avanti è stato fatto, non si va in galera per essere omosessuali (o meglio, per sodomia e atti osceni - secondo loro) e alcuni tra i paesi più civili hanno legalizzato le unioni civili, ma certa mentalità fa fatica ad essere sradicata.

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